L’avventura ai Campionati mondiali di arco storico in Ungheria si è conclusa nel migliore dei modi, riportando in Italia 3 ori individuali e 1 argento conquistato dalla squadra nazionale Fidasc, a cui aggiungere 1 oro agguantato da una bravissima giovane Cadetta, Eleonora Musini, che merita indubbiamente il nostro forte applauso. La nostra squadra nazionale composta da 6 campioni è partita con moltissimo entusiasmo e molti sogni nel cassetto: essendo però la prima partecipazione ad un evento internazionale di questo tipo, le certezze erano poche e molti i dubbi. Nonostante l’accurata preparazione regolamentare e tecnica nel corso del raduno, i rischi di incappare in qualche incidente di percorso erano sempre in agguato. Purtroppo il primo incidente di percorso c’è stato il giorno della partenza, non sportivo ma logistico, a causa di un disguido che ha interessato quasi tutti i bagagli personali e sportivi durante lo scalo a Monaco di Baviera. I nostri hanno per forza di cose dovuto attendere la mezzanotte, recuperare il tutto per poi partire alla volta dell’albergo raggiunto alle 3 di notte, per un breve ma indispensabile riposo. Un inizio di trasferta sicuramente non esaltante, che però non ha inciso sullo spirito combattivo dei nostri arcieri, abituati a ben più difficili tenzoni. E il livello e la qualità dei nostri atleti si sono toccati con mano sin dai primi 2 giorni di gare individuali, tanto che tutti si sono qualificati per le semifinali in buona posizione. Come prima grande soddisfazione per i colori azzurri, ci sono state assegnate 4 frecce d’oro e 1 d’argento in forza dei migliori punteggi ottenuti nelle 3 gare di qualifica: un segnale premonitore di quelli che avrebbero potuto essere gli esiti delle finali individuali, pur mettendoci tutta la prudenza e la scaramanzia del caso. Con la carica adrenalinica a mille, i nostri portacolori hanno affrontato le semifinali del venerdì pomeriggio, protrattesi sino a sabato mattina, assicurandosi al termine i primi e significativi titoli di campionesse del mondo con Carola Lunardi e la giovane Eleonora Musini. Il sabato pomeriggio ha visto in pedana prima Paola Sacchetti e poi Remo Verri confermare con autorevolezza i primi posti acquisiti in semifinale, portando così a 4 le medaglie del metallo più pregiato nel nostro palmares, a completamento del lusinghiero risultato individuale. Ma non è finita qui: a seguire si sono svolte le finali a squadre, con la nostra formazione (2 della squadra nazionale e 2 italiani extra nazionale) che partiva dalla seconda posizione assoluta (somma dei migliori 4 risultati per nazione). Finale molto combattuta, ma che ha visto mantenere la seconda posizione ed assicurare alla squadra italiana la medaglia d’argento, Alla sera, premiazioni individuali e a squadre in una splendida cornice medievale, quella del Castello di Gyula, nel perimetro del quale si sono svolte tutte le varie gare (come documenta la galleria di immagini qui riportata).

Domenica mattina è iniziata la competizione “Long distance flight shooting” con la prima sessione di tiri a 200 metri senza bersagli, divisa in 2 categorie inferiori e superiori alle 50 libbre, con classifica basata sui tiri più lunghi, specialità non prevista dal nostro regolamento e quindi non sperimentata dai nostri atleti  Lunedì si è articolata la sessione di gare “Long distance target” con tiri a bersagli posti a 45, 50, 80 metri “a salire” ai 140: anch’essa, come nel caso del “Long distance flight shooting”, non è praticata dai nostri arcieri storici che competono su distanze massime di 25 metri. Senza ansie né attese di risultati, i nostri si sono iscritti al solo fine di divertimento e comunque sperimentazione, da valutare quindi a livello regolamentare. Martedì 26 agosto i nostri eroi hanno ripreso la strada del ritorno, assolutamente orgogliosi e meritevoli di tornare in patria con tutti gli onori del caso con i medagliati Carola Lunardi, Paola Sacchetti e Remo Verri ed extra nazionale, in particolare Eleonora Musini. E alla fine di questa bellissima avventura, la Commissione nazionale vuole ringraziare il commissario tecnico Gianni Soffritti che, nonostante fosse alla sua prima esperienza in assoluto come tutti i nostri atleti, pur dovendo combattere su più fronti con problemi organizzativi, difficoltà relazionali esterne, guida della squadra, ha portato con indubbia capacità la rappresentativa ad un risultato di ottimo livello.

(Ringraziamenti: Luigi Daneluzzo)

 

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