In coerenza con la trasparenza che ha sempre caratterizzato il mio operato in qualità di Presidente della FIDASC e con la piena consapevolezza che le Società sportive e gli atleti debbano essere considerati parte attiva e protagonisti delle attività federali, anziché meri fruitori, desidero informare ufficialmente in merito all’epilogo che il Garante del Codice di Comportamento Sportivo ha ritenuto di indicare per la questione FIDASC-FITAV emersa nel corso del 2021.

 

La decisione presa dal Garante, dal mio punto di vista, che coincide con quello dei legali che hanno assistito la FIDASC in questo percorso, rappresenta una conferma di quanto abbiamo sostenuto fin dall’inizio di questa ignobile questione.

 

In data 12 gennaio 2022, il Garante ha disposto l’archiviazione del procedimento FIDASC-FITAV.
Per capire a fondo questa decisione, però, è necessario fare uno sforzo che vada oltre alla lettura della decisione finale indagando le motivazioni sulle quali il Garante ha espresso la disposizione di archiviazione.

 

In questo genere di decisioni, infatti, sono proprio le motivazioni che forniscono il significato al provvedimento. Come chiunque può capire, per usare una metafora giuridica, un conto è essere assolti per non aver commesso il fatto, un altro è essere assolti per prescrizione.

 

Nel caso in questione, il Garante ha ritenuto di riconoscere alla FITAV l’esimente della buona fede derivante dalla disaffiliazione della FIDASC dalla FITASC (a cui sostanzialmente è subentrata la FITAV), individuando questo episodio come il motivo che “può aver ingenerato in buona fede soggettiva il convincimento – foss’anche erroneo – dell’espansione delle competenze della FITAV in relazione all’evoluzione delle pratiche sportive”.

 

Il Garante, inoltre, ha voluto dare una espressa e chiara indicazione per il futuro: “Ulteriori, nuovi incidenti di percorso potranno dar luogo a provvedimenti sanzionatori, ancorché correlati a infrazioni limitate a sottigliezze e a labili modalità esecutive nelle prove in questione” e contestualmente “si invita la Giunta del CONI a definire più chiaramente e aggiornatamene le rispettive competenze della FITAV e della FIDASC, con l’auspicata fattiva collaborazione delle parti in causa”.

 

Alla luce di quanto sopra, ricordando che l’obiettivo della FIDASC non è mai stato altro che tutelare le proprie discipline sportive praticate dai suoi affiliati da qualche decennio, mi ritengo pienamente soddisfatto di questa risoluzione indicata dal Garante.

 

Condivido pienamente inoltre la necessità di ribadire nuovamente un confine netto tra le due Federazioni che divida le discipline sportive giacché possono apparire simili nella pratica, ma differiscono di molto negli intenti e nello spirito.

 

Con il pieno coinvolgimento del Consiglio federale FIDASC e nella consapevolezza che, come evidenziato dallo stesso Garante, il protrarsi di questa mancata attiva cooperazione nuoccia allo spirito sportivo, sono pronto a lavorare a questo obiettivo assieme alla Giunta del CONI.

 

Nutro la sincera speranza che questa decisione, che io considero un cartellino giallo da non ignorare, possa aprire una nuova stagione di ritrovata serenità per tutti gli appassionati di tiro venatorio che hanno, ora più che mai, bisogno di unità e chiarezza, non certamente di ulteriori polemiche e sovrapposizioni disgreganti.

 

Felice Buglione